CittadellaSpezia.com: Shirin Ebadi a Exodus: un simbolo di giustizia
30 Settembre 2010
La Spezia. Con le sue quotidiane battaglie in difesa dei più deboli, donne bambini e coloro che ingiustamente entrano in conflitto con il governo iraniano, Shirin Ebadi è diventata il simbolo stesso della giustizia e della difesa della libwertà. Costretta, come tutte le donne giudice ad abbandonare la magistratura dopo la Rivoluzione Islamica del '79, solo nel 1992, dopo aver operato per molti anni come "esperta di legge", ottenne l’autorizzazione a operare come avvocato e aprì uno studio proprio. Nel 1994 fu una dei fondatori della "Society for Protecting the Child's Rights" un'associazione non-governativa della quale è tuttora dirigente. Nel 2000 fu accusata di disturbo alla quiete pubblica perché diffuse un video contenente la confessione di un militante di un gruppo di fondamentalisti islamici, risultato segretamente ingaggiato dall’ala conservatrice del governo per spaventare i riformisti con delle spedizioni violente e intimidatorie e incursioni nelle assemblee e manifestazioni. Il processo si concluse con una condanna all’interdizione e la sospensione dall’attività di avvocato per cinque anni, la condanna fu in seguito ridotta.
Attualmente Shirin Ebadi lavora come docente presso l’Università di Tehran e continua ad essere una fervente sostenitrice dei movimenti per i diritti femminili e dei bambini. Nel novembre 2009 la polizia di Teheran ha fatto irruzione nel suo appartamento picchiando il marito e sequestrando il premio Nobel per la pace conferitole nel 2003. All'epoca dei fatti la Ebadi si trovava a Londra da giugno in una sorta di esilio autoimposto per sfuggire ad un mandato d'arresto per presunta evasione fiscale. Ricevuta la notizia la donna ha dichiarato: "Nulla mi spaventa più, anche se minacciano di arrestarmi per evasione fiscale al mio rientro. Sostengono che debbo al governo 410 mila dollari in tasse arretrate per il Nobel: una fandonia visto che la legge fiscale iraniana stabilisce che i premi siano esentasse. Se trattano così una persona ad alto profilo come me, mi chiedo come si comportano di nascosto con uno studente o cittadino qualunque.
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