Rav Della Rocca: religioni che parlano in giro-Tondo
18 Ottobre 2010
In questi ultimi anni la cultura ebraica è diventata oggetto di grande interesse: nei mass media, negli ambienti culturali e in gran parte dei dibattiti in corso nel nostro paese, si parla e si discute di ebraismo. Questo interesse e il bisogno di conoscenza che consegue, reso ancora più attuale ed evidente dal grande successo di pubblico e di critica dalle recenti edizioni della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Di questa cultura, che, nei suoi molteplici aspetti, è divenuta di recente un argomento di largo consumo, deve essere percepito, al di là dell'emotività del fenomeno, l'impegno costante al dialogo e al confronto. In un momento di grandi mutamenti e sconvolgimenti, in cui intolleranza e incomunicabilità sembrano troppo spesso avere la meglio, è necessaria una maggiore conoscenza dell'altro. E’ importante offrire uno sguardo di insieme su una tradizione spesso travisata perché mediata dalla conoscenza pregiudiziale di altre ottiche culturali assolvendo a un compito di grande importanza: affermare l'esigenza di risalire alle fonti tradizionali ebraiche, spesso rimosse dall'ideologia occidentale, di esplorare i rivoli di questa tradizione che, pur relegata nella sua alterità, non ha mai smesso di accompagnare nel suo percorso la cultura dominante, di alimentarla e di esserne alimentata, confrontandosi con essa. Ma è altresi' necessario far capire che la tradizione ebraica è un insegnamento vivo e non una reliquia del passato, che l'ebraismo dà voce a problemi perenni e in tal modo è cultura dell'uomo moderno animandolo di un pensiero che è sempre attuale, impegnato nella ricerca di risposte che pongano l'esistenza all'insegna dei valori più alti dell'umanità.
E' nella differenza delle lingue, posta come punto di premessa, che la cultura ebraica si fà luogo di incontro fra tradizioni diverse, caratterizzata dal multiterritorialismo e dal multilinguismo, conseguenza, entrambi, di una diaspora che ha permesso alla cultura ebraica di seminare, e di raccogliere frutti fecondi, allo stesso tempo, nel seno della cultura ellenistica, arabo-islamica, e infine di quella europea. E ciò senza mai rinunciare a nulla della propria specificità, e senza perdere di vista la centralità delle proprie fonti e il senso del proprio esistere.
Guardando alla storia della presenza ebraica in Italia, risulta evidente che una delle forze della comunità ebraica sia stata proprio quella di attingere dall'esterno, all'altro da sé, restando sempre se stessa ma pronta a dare, di volta in volta risposte nuove. La capacità insomma di assimilare dal mondo circostante senza assimilarsi ad esso, grazie a quell'ebraismo che è tanto modo di vita quanto tradizione storico culturale, bagaglio comune di una minoranza che lotta perché ci siano sempre culture di minoranza.
La collaborazione dell’Ucei nel Premio Exodus, oltre che a rinnovare un dialogo tra
Roberto Della Rocca è nato a Roma il 12.08.1960.
Laureato in Giurisprudenza presso l'Università "
Ha conseguito la laurea rabbinica presso il Collegio Rabbinico Italiano a Roma.
Nel 1991 è stato Rabbino ad Ancona.
Dal 1992 al 2001 è stato Rabbino Capo della Comunità ebraica di Venezia.
Dal 1994 al 2000 è stato membro della Consulta Rabbinica Italiana e del Consiglio dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Dal 2001 è Direttore del Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Dal 2002 al 2005 è stato Vice Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia.
Autore di vari saggi e articoli nel campo della divulgazione della cultura ebraica. Ha tenuto corsi di cultura ebraica presso
Insegna letteratura biblica e postbiblica presso il Collegio Rabbinico Italiano e presso il Corso di laurea in studi ebraici.
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