Claudio Vercelli: Religioni che parlano in giro-Tondo

Ondine

17 Ottobre 2010

 

Frequentemente le religioni ci parlano ma non si parlano. Come metanarrazioni di un tempo senza storia, dovrebbero offrire all'uomo il senso della direzione di un cammino che egli stesso è poi chiamato a intraprendere autonomamente, facendosi così cosciente costruttore di quella storia collettiva che non è mai scritta apriori ma che gli deriva dalla consapevolezza dell'essere nel e del mondo. L'esilio, si inserisce a pieno titolo in quest'ultima dinamica, quella che evoca la ricerca di sé attraverso il progressivo distanziamento da quel che si era. E' un atto di rottura, una frattura generata da un evento esterno che si impone sull'individuo, come sulle collettività, obbligando l'uno e le altre a cercare un nuovo orizzonte fisico ma anche un diverso modo di collocarsi rispetto ai tempi correnti. L'esilio chiama in causa, quindi, corpi, spazi e tempi. Da ciò nasce (e rinasce) quella dimensione condivisa che chiamiamo "storia". La quale non è mai il prodotto di una ripetizione ma sempre di una frantumazione e di una successiva ricostruzione. Quanto possono aiutare, oggi, le grandi religioni (e anche quelle piccole) a ricomporre piuttosto che a frapporre? Quanto la coscienza dell'esilio, ma anche e soprattutto quella dell'esodo, possono aiutare a superare la pericolosa deriva verso quella cristallizzazione delle soggettività che sempre più spesso viene declinata come "identità etnica", alimentandosi di un perverso ricorso alle simbologie religiose? Quanto ci parla, oggi, l'esodo di chi, per fuggire dall'annientamento, ha cercato nella fuga di preservare non solo la propria libertà ma anche quella altrui?
 
Claudio Vercelli

Nota biografica
Claudio Vercelli è ricercatore di storia contemporanea presso l'Istituto di studi storici Salvemini, dove coordina il progetto didattico pluriennale "Usi della storia, usi della memoria". Attualmente sta lavorando su due percorsi di ricerca: una storia del partito socialista in Piemonte e una storia della deportazione dei testimoni di Geova sotto il regime nazista. Entrambi verrano pubblicati entro il 2012.
Svolge inoltre attività di insegnamento a contratto presso più istituzioni scolastiche e universitarie. In qualità di pubblicista, oltre ad essere redattore del mensile Shalom è collaboratore di Pagine ebraiche, de l'Indice dei libri del mese, di Patria indipendente e di altri periodici. Ha pubblicato, tra gli altri, i seguenti libri: Tanti olocausti. La deportazione e l'internamento nei Lager nazisti (La Giuntina, Firenze 2005);Israele e Palestina: una terra per due (Ega, Torino 2005), Israele: storia dello Stato 1881-2008, Dal sogno alla realtà (La Giuntina, Firenze 2007-2008), Breve storia dello Stato d'Israele (Carocci, Roma 2009). Per i tipi della Laterza ha pubblicato La storia del conflitto israelo-palestinese, che è stato presentato alla recente edizione della Buchmesse di Francoforte. E' inoltre coautore del manuale di storia per i licei e l'università Un mondo al plurale per la curatela di Valerio Castronovo (La Nuova Italia, Rizzoli, Firenze 2009).

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