Exodus: una giornata per combattere l’indifferenza
12 Novembre 2011
La Spezia. Exodus entra nel pieno delle attività dopo l'apertura di ieri pomeriggio in 'Sala Dante', con la consegna della menzione speciale al Professor Carlo Lupi e con le testimonianze di Viola Michelin Salomon e Piero Terracina.
Oggi l'appuntamento è con con Lucio Caracciolo, Wlodek Goldkorn e Miloud Oukili.
Si parte alle 15.30 al Museo Diocesano con “Superare i muri…visibili e invisibili”, un momento di riflessione con letture e canti sul tema della pace comune alle diverse religioni a cura della Consulta delle comunità religiose della Spezia.
Alle 17 in Sala Dante, per la prima volta alla Spezia, il giornalista Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, uno dei maggiori strumenti di analisi geopolitica a livello nazionale ed internazionale, e Wlodek Goldkorn, responsabile cultura del Gruppo editoriale Espresso, si confronteranno in “Vicini e non lontani. Il rapporto dell’identità con il viaggio. La tradizione e la speranza”, incontro sui temi delle moderne migrazioni.
A seguire, sempre in Sala Dante, Miloud Oukili racconterà l’esperienza dell’Associazione Parada, uno straordinario e concreto esempio di esercizio di insegnamento dell'arte quale strumento di solidarietà,riscatto e recupero sociale.
E proprio Milòud Oukili e i ragazzi di Parada saranno protagonisti, alle 21.15 al Teatro Civico con ingresso gratuito, dello spettacolo “Parada. Un naso rosso contro l’indifferenza”.
Domani, poi, Sabato 12 novembre il programma prevede alle 10.30 al CAMeC “Approfondimenti e studi su Exodus e la città della Spezia” con gli interventi di Davide Santini, segretario generale dell’Autorità Portuale della Spezia, Pietro Gallinari, Presidente del Gruppo Samuel e Cesare Pasini, laureato in scienze politiche con la tesi “La Spezia porta di Sion”.
Alle 17.30 al Teatro Civico si terrà la cerimonia ufficiale di consegna del Premio Exodus 2011
Assegnato, quest’anno, a Monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni, Narni e Amelia, Consigliere Spirituale Comunita' di Sant'Egidio, Presidente della Federazione Biblica Cattolica Internazionale, Ex Presidente della Commissione CEI per l'Ecumenismo e il dialogo, e ai Colloqui Ebraico Cristiani di Camaldoli, quale esperienza di primo piano di reale convivenza e cooperazione interreligiosa e di apertura al dialogo interculturale e interreligioso .
Sono previsti gli interventi di: Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, Massimo Federici, sindaco della Spezia e Adolfo Aharon Croccolo, responsabile delle comunità ebraiche della Spezia. Dopo gli interventi istituzionali, i premiati dialogheranno il giornalista Marco Politi.
Introduzione e finale a cura del Coro multietnico dei bambini Fratelli, Fratelli d'Italia, composto da studenti degli istituti elementari e medi della città, diretti da Gloria Clemente.
Il Premio Exodus è organizzato da Comune della Spezia, Istituzione per i Servizi Culturali, Regione Liguria e sostenuto da UBI- Banco di San Giorgio. Per il secondo anno consecutivo si conferma il patrocinio dell’ U.C.E.I .( Unione Comunità Ebraiche Cristiane).
Da quest'anno si aggiungono, oltre ai riconfermati gemellaggi con Oy Oy Oy Festival di Casale Monferrato e Nessiah di Pisa, le nuove ed importanti reti collaborative ed organizzative con:
ANED Nazionale, CDEC Progetto Memoria, Comunità di S. Egidio Progetti di Pace e di Memoria, CDEC (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea).
Il Premio Exodus è il riconoscimento a figure che si sono spese nel campo della solidarietà e della interculturalità e che abbiano offerto un contributo significativo nell'ottica del dialogo e della cooperazione internazionale. Nel corso dei suoi undici anni il Premio è stato assegnato a:
Moni Ovadia, Elena Lowenthal, Gad Lerner, Emanuele Luzzati, Amos Luzzato, Predgrav Matvejevich, Clara Sereni, Yossi Harel ( comandante della nave Exodus), Daniel Oren, Corrado Augias, Massimiliano Fuksas e David Grossman, Shirin Ebadi.
La Spezia, all’indomani del secondo conflitto mondiale, fu al centro di una formidabile gara di solidarietà alle migliaia di profughi ebrei provenienti dai campi di sterminio, che, attraverso la partenza delle navi Fede, Fenice ed Exodus appunto, riuscirono faticosamente a riconquistare la terra di Israele. La città della Spezia è conosciuta come Porta di Sion ed è annoverata nell'Elenco dei Giusti. Tale episodio ha fatto ottenere la medaglia d’oro al valore civile conferita nel 2006 alla città dal Presidente della Repubblica.
Programma completo e info: www.premioexodus.it – 0187778544 (Anna Godani)
I PROTAGONISTI DEL PREMIO EXODUS 2011
Vincenzo Paglia. Nato in provincia di Frosinone è stato ordinato sacerdote il 15 marzo 1970. Si è laureato in teologia presso l'Università Lateranense, dove ha conseguito anche la licenza in filosofia; si è poi laureato in pedagogia presso l'Università di Urbino. È consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio, presidente della Conferenza Episcopale Umbra e presidente della Federazione Biblica cattolica internazionale. È stato anche presidente della Commissione Cei per l'Ecumenismo e il dialogo Per il suo impegno per la pace ha ricevuto nel 1999 la Medaglia Gandhi dell'Unesco e nel 2003 il Premio Madre Teresa dal governo albanese. È stato insignito, inoltre, nel 2004, del San Valentino d'Oro, nel 2005 del Premio per il dialogo Città di Orvieto e nel 2006 del Premio Grinzane Terra d'Otranto e il "III centenario di San Danilo principe di Mosca" consegnatogli dal Patriarca Alessio.
Colloqui ebraico cristiani di Camaldoli. Da trent’anni l’amicizia tra ebrei e cristiani trova in Camaldoli un solido punto di riferimento. Dal 1980 la Settimana di Colloqui ebraico-cristiani ha sede nel monastero in provincia di Arezzo. 'Era iniziato tutto in sordina tra infinite difficoltà di ogni genere, compresa la neve – racconta Innocenzo Gargano, monaco e teologo camaldolese, coordinatore dei Colloqui dal 1980 al 2007, nell’Introduzione agli Atti del primo convegno -. L’idea era nata nell’estate del 1980 nel contesto di una sessione nazionale del Segretariato attività ecumeniche da un mio colloquio con don Mario Colombo, segretario del Sidic (Segretariato internazionale di documentazione giudeo-cristiana) e con suor Jacqueline des Rochettes, di Nôtre Dame de Sion. Io mi ero fatto portavoce, in quella circostanza, di una proposta fatta a Camaldoli dal dottor Vittorio Lampronti, amico dei monaci, a nome del gruppo di Amicizia ebraico-cristiana di Firenze. Riccardo Di Segni, oggi rabbino capo di Roma, dava il suo appoggio e il suo incoraggiamento all’iniziativa. Altrettanto positivamente si esprimevano altri numerosi rabbini interpellati, compreso l’allora rabbino capo di Roma, Elio Toaff'. Dal dicembre 1980 i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli si sono succeduti di anno in anno, affermandosi come il più importante appuntamento di dialogo ebraico-cristiano in Italia, con la partecipazione in ogni occasione di oltre 200 persone, ebrei e cristiani, da tutta Italia. Grazie ai Colloqui, il monastero di Camaldoli è divenuto un importante punto di incontro e coordinamento per le numerose associazioni di dialogo ebraico cristiano operanti in Italia. 'I Colloqui si sono sempre svolti in un clima familiare – spiegava Manuela Paggi Sadun, presidente dell’Amicizia ebraico-cristiana di Firenze, scomparsa nella scorsa estate -In questi trent’anni il confronto si è svolto soprattutto su un piano teologico. Ma forse il contributo più importante degli incontri di Camaldoli è stato quello di ritrovarsi assieme, lavorare fianco a fianco per costruire qualcosa di positivo. Farlo in un luogo così ricco di storia e spiritualità come Camaldoli ha sicuramente facilitato le cose'.”
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