Programma Premio Exodus 2017

Ondine

3 Maggio 2017

Il direttore de La Stampa scelto per il riconoscimento "per aver posto al centro della sua attività di giornalista e scrittore la riflessione i temi dell’ebraismo e della questione mediorientale". Il programma della manifestazione.

 
 
 

La Spezia – Lunedì 8 maggio, a partire dalle 17 presso l’ex Terminal Crociere di Largo Fiorillo alla Spezia, si terrà l’edizione 2017 del Premio Exodus, promosso dal Comune della Spezia sotto il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).



Il Premio Exodus 2017 andrà a Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, per aver posto al centro della sua attività di giornalista e scrittore la riflessione i temi dell’ebraismo e della questione mediorientale.

La menzione speciale verrà conferita per l’edizione 2017 alla Consulta delle Comunità delle Religioni della Città della Spezia per – come recita la motivazione – “ l’assidua pratica del dialogo interreligioso, che riconosce e rispetta la dignità della persona e valorizza le diversità, facendo emergere quei valori, come la ricerca della pace, della giustizia e della cittadinanza attiva che appartengono ai cammini religiosi”.



Il programma

Il Premio Exodus 2017 si aprirà alle 17 con Roberto Alinghieri che legge “I clandestini del mare” di Ada Sereni accompagnato dalla musica di Eyal Lerner, artista eclettico da anni suonatore di musica Klezmer e classica, noto in tutta Italia e all’estero, molto impegnato nel ricordo della Shoah.



Alle 17.30 il sindaco della Spezia Massimo Federici porterà il proprio saluto e si terrà, quindi, la cerimonia di consegna della Menzione speciale alla Consulta delle Comunità delle Religioni della Città della Spezia e del Premio Exodus 2017 a Maurizio Molinari. 



A seguire, alle ore 18, si terrà la conversazione “Exodus 2017 “ tra Maurizio Molinari e Stefano Stefanini, ambasciatore già Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica e Rappresentante dell'Italia all'Onu.



I vincitori

Maurizio Molinari, giornalista e scrittore, è direttore del quotidiano “La Stampa”. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla Cia (1948-2004) (Laterza 2005), Gli ebrei di New York (Laterza 2007), Cowboy democratici (Einaudi 2008). Con Rizzoli, Governo ombra (2012), L’aquila e la farfalla. Perché il XXI secolo sarà ancora americano (2013), Il califfato del terrore (2015) e Jihad (2016).



Consulta delle Comunità Religiose nella città della Spezia. Costituitasi nel maggio del 2006, la Consulta è un organismo partecipato, rappresentativo e permanente, in grado di interloquire con l’amministrazione comunale per favorire il dialogo fra le comunità religiose e la cittadinanza, consapevole che la dimensione religiosa rappresenta una significativa espressione culturale e spirituale e costituisce un ricco patrimonio in termini di esperienze, idee e pratiche. La Consulta realizza importanti momenti di dialogo fra le comunità religiose e la cittadinanza attraverso attività ed iniziative di rilevanza locale e nazionale, coinvolgendo l’Amministrazione comunale (incontri periodici con il Consiglio Comunale, la realizzazione del “Giardino della Pace” presso il complesso scolastico 2 giugno, spazi per la sepoltura per altre fedi presso il cimitero urbano), le Istituzioni scolastiche (incontri con gli studenti), la Prefettura della Spezia (Osservatorio sulle politiche religiose), la Casa Circondariale (incontri con i detenuti), nonché numerosi organismi del tessuto associativo cittadino. Il Comune della Spezia mette a disposizione della Consulta un locale per gli incontri mensili ed offre attraverso la propria struttura organizzativa dell’ufficio Partecipazione dei Cittadini, supporto e assistenza tecnica, facendosi garante delle regole di partecipazione democratica e della esecuzione delle decisioni assunte. Sono 13 le Comunità attualmente aderenti alla Consulta: Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Battista, Chiesa Cattolica, Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno, Chiesa Cristiana Evangelica dei Fratelli della Spezia, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, Chiesa Metodista, Chiesa Ortodossa Rumena, Chiesa del Vangelo Quadrangolare, Comunità dei Bahá’í della Spezia, Comunità Ebraica La Spezia, Comunità Islamica e Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.



Il Premio Exodus 

Il Premio Exodus nasce nel 2000 con lo scopo di celebrare, sempre con uno sguardo tra memoria e riflessione sul presente, la straordinaria pagina civile di cui La Spezia è stata protagonista. Il Premio Exodus è un riconoscimento a figure che si sono spese nel campo della solidarietà e della interculturalità e che abbiano offerto un contributo significativo nell'ottica del dialogo internazionale. Hanno ricevuto il Premio Exodus: Moni Ovadia, Elena Lowenthal, Gad Lerner, Emanuele Luzzati, Amos Luzzato, Predgrav Matvejevich, Clara Sereni, Yossi Harel (comandante della nave Exodus), Daniel Oren, Corrado Augias, Massimiliano Fuksas e David Grossman, Shirin Ebadi, Monsignor Vincenzo Paglia, Paolo Mieli. Il Premio Exodus, organizzato dal Comune della Spezia, dal 2010, vede, oltre quello della Regione Liguria, il patrocinio dell 'U.C.E.I (Unione Comunità Ebraiche Cristiane). Dall’edizione 2014, avvenuta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Comune della Spezia ha deciso di collocare il Premio nella data della partenza delle navi dal porto della Spezia, l’8 maggio al fine di consolidare nel calendario civile della città. Nel 2014, il Premio Exodus, che si è arricchito della partnership della Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti (Fondazione IIFCA), è stato conferito al l kibbutz Ramot Menashe, nato nel luglio 1948, a seguito dell'indipendenza di Israele. I suoi 64 fondatori, sopravvissuti all'Olocausto in Polonia, giunsero in Italia nel 1946 e l'8 maggio di quell'anno partirono dal porto della Spezia alla volta della Palestina. Nel 2015 è andato a Paolo De Benedetti, mentre nel 2016 al Presidente Emerito Giorgio Napolitano.



La storia di Exodus 

Dall’estate del 1945 alla primavera del 1948 oltre ventitremila ebrei riuscirono dalle acque della Spezia a lasciare clandestinamente l’Italia diretti in Palestina. La potenza mandataria della Palestina, la Gran Bretagna, aveva infatti emesso il Libro Bianco del 17 Maggio 1939 per regolamentare l’afflusso controllato in Palestina di soli 75 mila ebrei in 5 anni. Una misura che fu messa in crisi dalla drammatica situazione europea e contrastata con ogni mezzo dal Mossad Le Aliyà Bet (Istituto per l’immigrazione illegale sorto nel 1938). A partire dal Maggio 1945 una notevole corrente di ebrei cominciò ad affollare la Penisola e il Mossad Le Aliyà Bet inviò un responsabile in Italia con base a Milano, Yehura Arazi. Altri membri del Mossad furono inviati in Italia tra i soldati della brigata ebraica al seguito degli alleati. La prima nave di profughi, il Dallin (già Sirius) partì da Monopoli il 21 Agosto 1945 con soli 35 immigrati a bordo. La questione dell’immigrazione ebraica scoppiò come caso internazionale nel Maggio 1946: l’epicentro della crisi divenne il porto della Spezia dove erano in allestimento due imbarcazioni, la Fede di Savona e il motoveliero Fenice, pronte a trasbordare 1014 profughi. Quell’operazione godette dell’aiuto di tutta la città della Spezia, già stremata dalla guerra e distrutta dai bombardamenti. Proprio il sostegno della gente, resistenza dei profughi, intervento dei giornalisti di tutto il mondo e la visita a bordo di Harold Lasky, presidente dell’esecutivo del Partito Laburista britannico, costrinsero le autorità londinesi – le cui navi bloccavano l’uscita dal porto della Spezia – a togliere il blocco alle due imbarcazioni che salparono dal molo Pirelli a Pagliari alle ore 10 dell’8 Maggio 1946.L’accoglienza della comunità e la solidarietà delle autorità spezzine convinsero gli organizzatori del Mossad a puntare sulla Spezia con operazioni di maggior peso. Così nella notte tra il 7 e l’8 Maggio 1947 la nave Trade Wins/Tikya , allestita in Portogallo, imbarcò 1414 profughi a Portovenere. Nelle stesse ore era giunta nelle acque del golfo della Spezia, proveniente da Marsiglia, la nave President Warfield, un goffo e pesante battello adatto a portare turisti giù per il Potomac, da Baltimora a Norfolk in Virginia. La nave venne ristrutturata nel cantiere dell’olivo a Portovenere per la più grande impresa biblica dell’emigrazione ebraica: trasportare 4515 profughi stipati su 4 piani di cuccette dall’altra parte del mediterraneo. L’imbarcazione divenne un simbolo, prese il nome di Exodus, raggiunse le coste della Palestina, venne attaccata dagli inglesi e avviò la nascita dello stato di Israele con tutte le conseguenze che sappiamo. A narrarci le peripezie dei profughi dello sterminio ebreo ci ha pensato nel 1958 Leon Uris con il celebre romanzo Exodus, tema ripreso nel libro il comandante dell’Exodus di Yoram Kaniuk. A Exodus è dedicato anche un bellissimo film del 1960 di Otto Preminger interpretato da Paul Newman, Peter Lawford ed Eva Marie Saint.La Exodus mosse dal golfo della Spezia ai primi di Luglio del 1947, sostò a Port-de-Bouc, caricò a Séte, fu assalita e speronata dai cacciatorpedinieri britannici davanti a Kfar Vitkin.Ci furono morti a bordo, gente che era sopravvissuta ai lager e che finì i suoi giorni a due passi dalla speranza nelle acque tra Netanya e Haifa. Dopodiché gli inglesi rimandarono i profughi ad Amburgo al campo di Poppendorf, un ex lager trasformato in campo di prigionia per gli ebrei. Il nome di Exodus da allora significò il desiderio di giustizia per l’emigrazione ebraica. Ma solo con la fine del mandato britannico i profughi sarebbero potuti tornare in Palestina.La Fede, il Fenice e la Exodus si mossero tutte dal golfo della Spezia, una dicitura che non compare nelle carte geografiche israeliane. La Spezia in Israele è infatti indicata col nome di “Schàar Zion” Porta di Sion. Nel nome di Exodus la città della Spezia porta nel Mediterraneo l’idea della pace e della convivenza Il 25 Aprile 2006 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito al Comune della Spezia la medaglia d’oro al merito civile per l’aiuto prestato dalla popolazione spezzina ai profughi ebrei scampati alla seconda guerra mondiale.

 

Fonte: CittadellaSpezia.com

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