Opera di Mirko Baricchi per il Premio Exodus

Ondine

6 Maggio 2014

Un’opera di Mirko Baricchi per il Premio Exodus

I vincitori del Premio Exodus 2014, i rappresentanti del kibbutz Ramot Menashe, riceveranno un'opera d'arte realizzata appositamente dall'artista MirKo Baricchi

 

Mirko Baricchi nasce alla Spezia il 12 aprile del 1970. Dopo il liceo si trasferisce a Firenze, dove frequenta l'Istituto per l'Arte e il Restauro Palazzo Spinelli. Dopo il diploma e un breve periodo di lavoro come grafico pubblicitario, parte per il Messico, un viaggio che segna la sua vita d'artista. Qui lavora come illustratore per una nota agenzia di comunicazione americana, ma non abbandona la sua passione per la pittura. In una delle sue numerose visite ai Musei messicani viene folgorato dall'artista Rufino Tamayo. Lascia il lavoro in agenzia come illustratore e poco dopo partecipa ad una collettiva al Museo Siqueros, ricevendo riscontri positivi da parte della critica. Dopo oltre due anni torna in Italia, trasferendosi a Milano, dove sfrutta la sua abilità di disegnatore nel campo della pubblicità e dell'editoria. In questo periodo matura la decisione di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Nel 1998 torna a vivere a La Spezia. La Cardelli & Fontana presenta i suoi dipinti e da subito inizia una collaborazione ed un rapporto di grande stima, non solo professionale. E' del 1999 la sua prima personale in questa sede, da quella data ad oggi Baricchi non si è più fermato. 

 

 


SEZIONE: CULTURA ED EVENTI
 Estratto da pagina 18 di NAZIONE LA SPEZIA del 06-05-2014 – Autore: Marco Magi

LA SPEZIA L'EDIZIONE RINNOVATA SI SVOLGERÀ L'8 E 9 MAGGIO

La Spezia – Un`opera di MirKo Baricchi per il "Premio Exodus"

La nostra città è conosciuta come Porta di Sion ed è annoverata nell'Elenco dei Giusti. All'indomani della Seconda Guerra mondiale, infatti, pur stremata dai bombardamenti, Spezia fu al centro di una formidabile gara di solidarietà alle migliaia di profughi ebrei provenienti dai campi di sterminio che, attraverso la partenza delle navi Fede, Fenice ed Exodus, riuscirono faticosamente a riconquistare la terra di Israele. Tale episodio ha fatto ottenere la Medaglia d'Oro al Valore Civile, conferita il 25 aprile 2006 alla città dal Presidente della Repubblica, mentre fin dal 2000, l'evento viene celebrato con il 'Premio Exodus' che quest'anno, in un'edizione completamente rinnovata, va m scena 1'8 e il 9 maggio. A ricevere il Premio Exodus 2014 sarà il kibbutz Ramot Menashe, nato nel luglio 1948, subito dopo l'indipendenza di Israele e i cui 64 fondatori, sopravvissuti all'Olocausto in Polonia, emigrarono in Italia nel 1946, in particolare alla Spezia da dove partirono alla volta della Palestina Ã8 maggio. I rappresentanti del kibbutz riceveranno, oltre la consueta targa, anche un'opera d'arte realizzata dall'artista Mirko Baricchi. Il maestro spezzino già in altre occasioni, ha donato delle sue creazioni per eventi di questo tipo. Ma come è nata questa particolare opera? «Quando mi viene commissionato qualcosa – dichiara Baricchi -, il rischio, per noi artisti, è quello di snaturare lo stile personale, impegnati nella ricerca di illustrare in maniera esaustiva il tema richiesto. In questo caso, il quadro ha, però, una doppia data, 2012 e 2014: ho così ritoccato una mia passata creazione, che si 'sposava' perfettamente con la natura dell'appuntamento». Baricchi ama illustrare cose in maniera molto minimale, bianco su bianco, con delle scritte significative. E questo è il quadro, di forma quadrata con lato di 80 centimetri, che l'artista spezzino ora residente a Vicenza, ha voluto creare. «Vi sono degli andamenti orizzontali che dividono in due l'opera. Il mare è protagonista e, come in altre mie realizzazioni, è presente un 'portale' che fa da congiunzione a due realtà diverse». Vorrebbe tanto essere presente alla cerimonia, Baricchi, ma preferirebbe, in quel contesto, non dover 'raccontare' la sua opera. «Per non cadere nella retorica». Sicuramente, la simbologia è chiara e raggiunta della data dell'evento, fissa il tutto nella storia. «Una storia veramente accaduta ha sempre una base di 'finzione'. Come se queste persone che hanno compiuto questo viaggio drammatico, fossero all'interno di una storia e un'avventura migliore». E dunque, con una stratificazione straordinaria di pochi colori e molte sfumature, ecco i bianchi su bianchi, i grigi 'sporchi', gli ocra, per un'opera che pare minimale, ma esprime con forza, una storia importante. 

 

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